giovedì, dicembre 31, 2015

il lato oscuro del pomodoro

L'anno scorso ci siamo lasciati con il buon proposito di coltivare pomodori, ma anche di coltivare qualsiasi cosa soddisfasse il nostro fabbisogno.
La cosa che ha funzionato meglio è stata il lasciarci! Ahimè! Ma c'è un buon motivo, non sono stata via per capriccio, sono stata via contro la mia volontà.
Poi, chi di voi può giurare che sia davvero passato un anno, seriamente! Avete le prove che il 2015 l'abbiamo sfogliato tutto, cioè 365 giorni? O vi fidate di Repubblica!
Comunque solo un lutto, una malattia o un rapimento possono giustificare un'assenza cosi lunga.
Ebbene, ci crediate o no, sono stata rapita! Una forza misteriosa mi ha occupata tutto questo tempo, la fascinazione per la parte più oscura, che tutti noi abbiamo. Certe volte coltiviamo il nostro lato ombroso facendo crescere i semi dei sentimenti oscuri come rabbia, odio, paura e aggressività. Ricorda: la paura è il cammino verso il lato oscuro, la paura porta alla rabbia, la rabbia all'odio e l'odio alla sofferenza, dice Yoda. Ma non siamo gli unici ad averci e a sfruttare il lato oscuro  Anche le verdure hanno il loro, io infatti sono stata rapita dal lato oscuro del pomodoro.
Lasciate che vi racconti.
Hverir, Iceland 

Attratta da una forza chiamata lavoro, mi sono imbarcata su un volo di sola andata, destinazione Islanda. Dopo quattro voli e un giorno di viaggio sono atterrata a Husavik a quaranta chilometri dal circolo polare artico, con in tasca i miei semi di pomodoro, va bene non proprio in tasca! Alloggiamento definitivo a Reykjahlíð sul lago Myvàtn a pochi chilometri da Hverir, dove. si dice, è stato girato il video dell'allunaggio. Ah no quello è stato fatto in uno studio!
Sono dovuti passare tre mesi prima di riuscire a vedere questa terra verde, mesi in cui ha continuato a nevicare e cresceva la paura di non potere seminare gli amati pomodori. Mesi durante i quali ho avuto modo di incontrare la coinquilina, che qua chiamerò Roberto, con l'ossessione per la lavatrice, le sigarette e per il pronome possessivo "mine", detto indicando qualsiasi cosa nella casa, anche dei vasi che avevo pensato di usare per i miei semi. Così la paura si è trasformata in rabbia, verso il clima rigido e verso Roberto. Ho odiato molto quella donna, perchè non mi lasciava mai libera la lavatrice, nemmeno il giorno prima che partissi, così come non sopportavo di doverla sentire urlare al telefono. Così ho iniziato a pregare i semi, li stringevo nel mio pugno pregandoli di fare qualcosa, mentre coltivavo la via dell'odio. Ecco cosa è successo dal giorno dopo. Il sole ha preso a splendere in cielo per ore e ore, fino a ventitrè ore di luce al giorno. Qualche giorno dopo, Roberto mi ha bussato alla porta e mi ha chiesto di seguirla con uno dei vasetti che le avevo preso. Me lo ha preso e ha tirato fuori dal suo armadio un semenzaio, l'ha riempito di terra (sua) e me l'ha dato, dicendomi di tenerlo. Wow! Il potere del pomodoro!
pomodori appena germogliati che guardano il lago

Finalmente ero riuscita a seminare i miei amati pomodori, rigorosamente indoor. Ecco alcune foto che li ritraggono in tutto il loro splendore. L'unica cosa che non sono riuscita a fare è vederli fruttificare, le piante sono morte prima, per il freddo che è tornato prima del previsto e per troppo odio usato per farle crescere.
qua erano spuntati dei timidi fiori

pomodori baciati dal sole

Questo è tutto quello che ho fatto nel 2015? Coltivato odio? No, per fortuna no! Sono riuscita a fare un ottimo pesto con il pesto viola coltivato in camera, un vasetto di marmellata di rabarbaro grazie all'orto di una nuova amica trovata in Islanda.
raccolta del basilico viola

Senza dimenticare i cinque chili di peperoncini rossi ordinati una sera che avevamo bevuto troppo!
mille usi dei peperoncini!

Anche l'anno appena trascorso, se avessi dovuto mangiare solo le cose coltivate da me, sarei morta di fame. Il proposito per il nuovo hanno è ancora: I'll never be hungry, again!





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