sabato, novembre 23, 2013

Il piano bi

Nel 2012 qualcuno parlava dei Maya, qualcunaltro parlava dell'anno nuovo come di un anno di cambiamenti. Grandi stravolgimenti. Forse mi sono lasciata trascinare da queste dicerie volendo cambiare completamente la mia vita e quella della mia compagna.

Nella primavera 2013 abbiamo chiuso il pastificio (Piano, non spingete), venduto la macchina di Iride, affittato/non affittato la casa di Iride, venduto tutto quello che non poteva venire con noi. Compresa l'attrezzatura del laboratorio, a una stronza. Il piano era lasciare al più presto l'Italia, considerato dai più un Paese di merda.
Dove abbiamo pensato di far progredire le nostre esistenze? In Islanda, a Reykjavik. Per dettagli sull'avventura, vi rimando al blog a Reykjavik con lo scotch. Diverse cose abbiamo capito e imparato in Islanda, che vivere senza verdure è brutto, ma brutto brutto. Quando le uniche verdure a chilometro zero sono il peperone, il pomodoro, il cetriolo, e i funghi champignon, vuoi solo una cosa: tornare a casa. Potrei iniziare ora un discorso su come il valore delle cose è direttamente proporzionale alla loro mancanza. Ma non lo farò.
Un'altra cosa di cui ci siamo rese conto è che il vento può uccidere, ma se sopravvivi può sempre farlo il freddo.

le oche selvatiche hanno il loro sistema
Il piano Bi.
Questa non è la storia di una vittoria, non è il tutorial su come fare soldi nel più breve tempo possibile. Al contrario è il blog di continui fallimenti, di perdite affettive e no.
Quando penso a persone che hanno perso e poi vinto e poi perso, nella loro vita, non posso non pensare a Scarlett O'Hara, la protagonista di Gone with the wind.
Cosa fa Scarlett O'Hara ad un certo punto di Gone with the wind, dopo averne già passato non poche? Torna a casa con ancora in corso la guerra, così abbiamo voluto fare noi. Abbiamo messo in pratica il piano B. Andare in Sardegna a fare l'orto, ed eccoci qua. Con in mano "Il mio orto biologico" siamo pronte a mangiare solo quello che riusciremmo a coltivare.

questi i nostri due ettari scarsi
La prima visita al terreno ci fa temere da subito che per l'inverno non mangeremo molto. Il posto è incolto da anni, noi siamo solo due, non sappiamo niente di agricoltura!
Siamo per fortuna in due, per fortuna esistono i libri su quali informarsi, e poi c'è il web, che pullula di agricoltori, anche Michelle Obama ha l'orto alla casa bianca.
Dopo il primo sopralluogo, su consiglio di anziani contadini tra i quali mia mamma, decidiamo di fare trattorare per liberarci più in fretta dell'erba.
L'avevo detto che era una storia di disastri, di cose fatte senza prestare la minima attenzione al proprio bagaglio d'esperienze.
Si può scegliere di cambiare vita ogni volta che lo si vuole, ma bisogna conoscere le proprie forze e i propri limiti.

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